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Piante officinali
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Crescione d'acqua

 

Nasturtium officinale L.

Famiglia: Crocifere

Nome volgare: Crescione

Caratteristiche: Pianta erbacea perenne con fusti prostrati o ascendenti lunghi fino a 60 cm. generalmente ramificati in alto. Le foglie pannatosette, hanno 2-3 paia di segmenti laterali ovali e uno apicale, reniforme e più grande. I fiori, bianchi, lunghi 6-7 mm. sono riuniti in un breve racemo. I frutti sono delle siluque oblungo-lineari contenenti numerosi semi.

Habitat: Vive nei luoghi umidi, vicino alle sorgenti, sulle sponde di fossi e di ruscelli. 0-1500 m. Maggio-luglio

Proprietà farmaceutiche: Diuretiche, stimolanti, espettoranti, antiscorbutiche, vitaminizzanti. Per uso esterno contro la caduta dei capelli. (Droga usata: foglie tenere e rametti).

Uso in cucina: Del crescione si raccolgono le foglie e la parte aerea della pianta, dalla primavera ai primi freddi. La raccolta preferenziale va effettuata prima della fioritura, altrimenti raccogliere le cime più tenere senza rovinare la restante pianta. Pur essendo relativamente
abbondante, è bene non devastarla, si consiglia quindi di reciderla con un coltellino e non di strapparla, vista la facilità con cui la si può estirpare completamente. Essendo una piantina acquatica è opportuna una pulizia accuratissima prima di accingersi a consumarla, specialmente se non si è sicuri della purezza del corso d'acqua.
Conosciuto da tutti, viene raccolto e servito preferibilmente fresco e crudo, in quanto l'essiccazione e la cottura ne distruggono i principi attivi. Il gusto, leggermente piccante, è piacevole e si presta alla preparazione di salse.
È considerata una vera delizia unitamente a particolari tipi di carne.
Una insalata di crescione costituisce una carica vitaminico-minerale eccezionale, oltre che essere un depurativo organico di prima qualità.

Proprietà: Il crescione si è dimostrato un potente antidoto della nicotina. E' una pianta acquatica perenne che cresce lungo i fossati ricchi d'acqua. Dello stesso si usano le foglie mangiate crude in insalata e condite con succo di limone, oppure il succo di spremitura delle foglie stesse, ottenendo eccellenti risultati in cure toniche e stimolanti, nei catarri bronchiali e in affezioni tubercolari.
Il fumatore che desidera perseverare nel suo pericoloso vizio, può disintossicarsi mangiando al mattino, a digiuno, un bel piatto di crescione condito con olio e limone, protraendo la cura per venti giorni.
Chi trovasse scomoda questa cura disintossicante, può invece fare uso di un eccellente sciroppo di "atabagico". Questo sciroppo atabagico si prepara mettendo a macero per tre ore in un litro di acqua bollente 10 grammi di timo, 25 grammi di crescione, 25 grammi di fumaria, 25 grammi di erisimo. Si filtra accuratamente e vi si aggiunge un chilogrammo di zucchero.
Una cura protratta nel tempo di due abbondanti bicchierini al giorno di questo sciroppo atabagico e disintossicante permetterà di gustare la felice boccata di fumo, attenuando, almeno in parte, i suoi effetti dannosi sulla salute.